Trieste e il suo strano rapporto col genio [from Facebook]

Posted by admin | Witz | mercoledì 15 Luglio 2009 12:35

[Dalle mie note di Facebook]

Un Perozzi triestino, con la sedia sdraio piegata in tre e blindata al portapacchi dello scooter non si sa come. Mi ricordava che il genio è fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione.

In questi giorni a Trieste si è celebrata l’ultima puntata di IT’S
IT’S è un concorso di moda.
Vengono selezionati 8 finalisti tra i partecipanti,
e a Trieste si celebra il gran finale agli inizi di Luglio.

Di solito trionfa uno strano gusto dell’estremo.
Tipo che un anno vince gente che propone modelli vestiti di pneumatici,
e l’anno dopo vince uno che progetta cappelli a forma di mansarda col mutuo a tasso fisso.

Quando c’è IT’S la città trasuda omosessualità post-modern.
Io odio IT’S.
Perché è un evento blindato.
Privo di osmosi col territorio.
Blindato e ghettizzato.

Questi artisti/stilisti/giornalis

ti/post-modernisti
piombano qui il venerdì sera e credono che Trieste sia la culla
della Mittel-Moda. Dell’avanguardia che incontra la cultura ottocentesca.
Che la migliore House Music d’Europa la si ascolti il venerdì sera, all’Ausonia.
Solo perché, per pura coincidenza, in quel momento mette i dischi Spiller.

Insomma sti quattro stronzi tornano a casa, chi a Tokio, chi a Barcelona, credendo che la
città del prossimo decennio sarà sicuramente Trieste.

Il dramma è che quando cerchi un tifoso dell’Unione non lo trovi mai.
Un tifoso dell’Unione che capita per caso all’Ausonia alle due di notte,
e vede uno vestito con la tuta da meccanico ma color Lilla.
E le scarpe verde fluo.
E che gira con tanti anelli sulla mano destra.
E un braccialetto con appesa una Barbie che penzola.
E lo cricca di botte.

Perché Trieste sono anche “pupoli” e “longhi” per strada.
Molto più di IT’S.

Sabato sera bevevo un ottimo bianco in un posto che si chiama Salumare.
Un locale wannabe-Milano che affianca del buon vino alla crudité di pesce.

Passa uno con la cresta viola.
Passa un altro con le scarpe palmate. Una sorta di ornitorinco bipede.
Passa un altro con le calze a rete e le bermuda e un serpente di gomma al collo.

Si forma il corteo.
Il corteo di quelli di IT’S.
E tutti si voltano a guardarli.
Creature ibride trapiantate lì per 4 giorni.
E tutti si chiedono chi cazzo sono. Perché nessuno sa cos’è IT’S

Un branco. 60 persone. Un circo.
Che parla inglese, spanglish, giapponese.
Un branco tutto compatto che svolta da Cavana verso Piazza Hortis.

In quel momento, uno scooter.
Uno scooter con due muloni sopra, lo sdraio piegato in tre,
e gli asciugamani da mare sotto braccio.

Quello scooter ha la sfortuna di svoltare nello stesso momento del branco.
Un branco, con in mezzo lo scooter dei due muloni che procede a passo d’uomo.
Il primo mulone bestemmia.
Ma la bestemmia non è genio.

Il secondo mulone si guarda attorno.
Scruta dal casco la folla/follia da cui è circondato
E comincia a urlare “muuuuuuuuu”
Imitando il verso della mucca.
Il primo mulone gli fa immediatamente eco e comincia a urlare “beeeeeeee”
Imitando il verso della capra.
“Muuuuuuuu”
“Beeeeeeee”
La gente è allibita.
Il corteo si ammutolisce e li guarda.
Il mulone dello scooter alza il braccio e si mette alla testa del branco simulando la figura del pastore.
“Muuuuuuuu”
“Beeeeeee”
Ogni tanto rallentano e affiancando uno a caso cominciano ad abbaiare
intimandogli di rientrare nel pascolo.

Continuano per 5 minuti esatti.
Urlando fortissimo.
E smettendo solo quando incontrano un senso unico.

IT’S WITZ