“Secondo me non è uscito in questi giorni quello che sei veramente”
Con la derisione mi salvo. Altrimenti soffocherei.
Tanta è l’entropia che mi circonda in questi giorni.
Tanti sono i conati di vomito che trattengo.
Vado a letto con il sottofondo della discesa dall’aereo di Mastrogiacomo.
A reti unificate.
La figlia che corre tra le braccia del padre.
Ho la nausea.
“All’interno della casa le emozioni sono amplificate”.
Cambio canale e mi imbatto in Barbara D’Urso.
Comincio subito il countdown.
Conto i giorni entro i quali Mediaset chiuderà il programma.
Ho la nausea.
“Cerco una donna Semplice, Solare e Simpatica”
Mi sveglio.
Cerco conforto nella mia violetta ma ha gli occhi bassi, come cantava qualcuno.
E non riesco a sollevarle il morale..
Sono giorni che penso alla Repubblica di Weimar.
Ho sempre la sensazione che domani sarà il 1933.
Parola chiave: Gleichschaltung
“Tu sei finta, capisci? Tu sei finta!”
Apro Repubblica e leggo l’intervista a Sircana.
Mi prendo male.
Sircana dice che non si può crocifiggere un uomo per una foto.
Ha ragione. Ma.
Sircana dice che ci è passato per caso in quella via.
Una deviazione.
Una foto che non vuol dire nulla dice Sircana.
Perchè non si può crocefiggere un uomo perchè parla “per pura curiosità”
con un “presunto trans”.
Loro lo chiamano “presunto”.
E hanno ragione perché anche secondo me si tratta di un lavavetri.
Loro la chiamano “curiosità”.
Forse chiedeva consigli per un buon ristorante nelle vicinanze.
Forse il “presunto” gli ha risposto che no, di ristoranti non ne conosce.
Ma gli ha consigliato di provare quei posti con un cameriere che ti serve,
dove ti danno da mangiare e poi paghi il conto.
Si chiamano “presunti ristoranti”.
“Sei sicuro che il pubblico da casa ti abbia compreso veramente?”
Poi Sircana è triste.
Perchè lui in questi giorni si è sbattuto tanto per Mastrogiacomo “che è un amico”.
“Glielo dovevo”.
E allora penso che “Mastrogiacomo” sia il nome per la favola a lieto fine
che appassiona tutti. Che tenta di distrarci tutti. Che sorridiamo tutti quando Mastrogiacomo abbraccia la figlia.
“Vuoi salutare tua madre che è qui in studio con noi?”
Che dai su, alla fin fine, ci sono ben altri problemi rispetto alle foto delle puttane, dei nani e delle ballerine.
C’è da star allegri perchè hanno liberato a reti unificate Mastrogiacomo.
Allora penso a Harry Potter.
Ed è lì che mi appare lo spirito del Cavaliere senza Testa che Vaga per Hogwarts.
E mi guarda sorridente. Perchè hanno liberato Mastrogiacomo.
“Ciao Enrico!”
“Ciao Cavaliere senza Testa!”
“Guarda che ti sbagli. Non sono il Cavaliere senza Testa. Sono l’autista di Mastrogiacomo”
Ma c’è da star allegri.
Eccome se c’è da star allegri.
Allora vado in ufficio e all’angolo tra Largo Barriera e via della Madonnina vedo sbucare
un cingolato della 12te SS-Panzer-Division Hitlerjugend.
Un ufficiale della Leibstandarte SS mi fa un cenno di saluto.
Rispondo a capo chino.
Un passante incrocia il mio sguardo: “Ci conosciamo?”.
“No, mi scusi, l’avevo confusa con Theodor Wisch”
“Secondo me non hai ancora dimostrato quanto vali veramente”
Penso che sto male.
Perchè c’è un odore strano nell’aria.
Puzza di entropia.
E tu hai le foto che se le vuoi te le vendo altrimenti le vendo a un giornale,
e il giornale non le pubblica perchè il garante lo ha vietato,
ma il garante lo ha vietato solo perchè un politico è andato con un trans,
ma il politico che è andato con un trans era impegnato con Mastrogiacomo,
e che Mastrogiacomo l’ha liberato Gino Strada,
e che Gino Strada non ha liberato l’autista,
e che l’autista l’hanno sgozzato, l’hanno sgozzato come un maiale
che al mercato mio padre comprò.
L’angelo della morte arriva alla sesta strofa.
Il Signore alla settima.
Non c’è che da aspettare.
Edith Piaf, con le lacrime agli occhi